Un sito internet, oltre alle funzionalità operative che ogni mezzo rapido consente di erogare (informazione, divulgazione, condivisione ecc.), ha il compito di veicolare correttamente e diligentemente la personalità della marca emittente. Il che comporta innanzitutto inserire, in una lista di priorità, la funzione di “brand experience” al primo posto degli obiettivi di comunicazione di un sito web.
Gaetano Grizzanti, Brand identikit
Abbiamo già parlato di branding (progetto strategico di creazione e costruzione di un brand; si tratta di un approccio di business al mercato basato non solo su una strategia legata al prodotto ma orientata a vendere il brand stesso) e brand (combinazione di elementi con cui si identifica un prodotto o servizio e che rende il prodotto o servizio stesso identificabile e distintivo rispetto alla concorrenza sul mercato) e abbiamo anche già detto che il brand rappresenta la vera arma attraverso la quale possiamo creare una proposta unica e impossibile da duplicare, grazie alla quale possiamo distinguerci sul mercato.
Ma cosa si intende quando si parla di “brand experience”?
A. Ries afferma: un brand si diffonde attraverso il contatto umano, esattamente come un comune raffreddore.
Il brand esperenziale in un certo senso parte da qui. I nuovi territori della marca infatti agiscono su un richiamo ai sensi, alle emozioni. La marca non è più sinonimo di prodotto, ma fornisce esperienza. La marca è sinonimo di valore, di modo di vivere.
E’ così che nascono i lovemark. Il lovemark trascende la semplice marca.
Offre un’esperienza che supera le aspettative del consumatore.
Come le marche si basa su un forte rispetto del mercato, ma a differenza delle marche, il lovemark dovrebbe arrivare “dritto al cuore” dei consumatori, creando una relazione tanto forte da creare una sorta di dipendenza affettiva dalla marca stessa.
Più che raccontare che cosa fa il nostro prodotto o servizio dovremmo trasmettere che impatto avrà nella vita delle persone.
Perché la comunicazione più efficace è quella che va a toccare corde profonde, che riesce a capire davvero la natura e i problemi delle persone alle quali si rivolge, e che riesce a proporre soluzioni utili, non banali.
Comunicazione e prodotto devono farsi carico dei bisogni e dei desideri delle persone.
Il branding deve essere capace di far vivere al consumatore un’esperienza, così come la marca deve trasmettere un’emozione, deve parlare al cuore del cliente.
Occorre quindi partire dall’input del cliente per progettare l’esperienza di marca.
Ciò che è sbagliato pensare è che una marca, presente in rete, debba cambiare il suo modo di essere, ritenendo Internet un mezzo che deforma la realtà. Il web, oltre a non essere più una novità, non è qualcosa di strano o di marziano, ma solo un altro mezzo di comunicazione acquisito, ormai parte integrante della vita dell’uomo del terzo millennio.
Gaetano Grizzanti, Brand identikit
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