2012-2022: 10 anni insieme!
Tempo per la lettura: 2 minuti
Partecipatory design
annie-spratt-FSFfEQkd1sc-unsplash (1)

La partecipazione attiva della progettazione da tutti coloro che sono toccati dal problema e il ruolo del designer chiamato a supportare il contributo attivo degli attori nella gestione delle criticità che avvengono nelle grandi organizzazioni.

Un po’ di storia

  • Con il Bauhaus (1918-1968) si parlava di design collettivo, come apporto di tutti il vero valore aggiunto di questo nuovo modo di pensare la progettazione.
  • Negli anni ’70 si sviluppavano progetti in Scandinavia che coinvolgevano gli stessi lavoratori
  • Negli anni ’80 si parla di Work oriented design, processo operativo rivolto al benessere del lavoro stesso
  • Negli anni ’90 incontriamo la critical computing, lettura critica dell’impatto e la diffusione di massa del PC
  • Negli anni 2000 collective design è diventato sinonimo di ecologia digitale
  • Negli anni 2010 e 2020 come affrontare la partecipazione, la strutturazione dei servizi pubblici in modalità di co-progettazione

Utopia 1981-86

Progetto finanziato da vari soggetti governativi in Scandinavia e Danimarca dove l’oggetto di lavoro principale era la formazione la tecnologia e il prodotto in una prospettiva di incremento del processo e dell’esperienza lavorativa. Esplorare dei metodi nuovi di design in ricerca e progettazione. Nello specifico tecnologie di “graphic workstation”, la composizione grafica in ambito editoriale, la creazione di mock up di artefatti per usi futuri e test. Il mockup stesso per la sua natura costituisce il pensiero in cui il suo pensiero viene esternalizzato, già il prototipo è un germe di cambiamento futuro.

Co-progettazione alcuni metodi

Un esempio è il progetto Rebuild, facilitare l’integrazione sociale dei migranti e rifugiati attraverso tecnologie di intelligenza artificiale. In questo progetto la co-progettazione è stata applicata coinvolgendo migrandi e fornitori di servizi locali. Questo progetto è stato sviluppato tramite Scenario-based design per andare a strutturare delle narrative di fornitura e fruizione del servizio, metodi usati in workshop di co-progettazione.

Altri metodi:

  • UX Statement, proposta di affermazioni per vedere se sono accettabili e veritiere oppure impraticabili e lontane.
  • Alternative Futures: immaginare possibili esiti alternativi delle storie tramite il metodo What If e di sintetizzarli in affinity diagram.
  • Prototyping e valutazione con utenti: prototipazione delle funzionalità o del look and feel

Per guidare una sessione di co-progettazione occorre:

  • Coinvolgere stakeholders e utenti
  • Chiarire gli obiettivi
  • Descrivere la attività

In copertina Foto di Annie Spratt su Unsplash

fonte uninettuno

Pubblicato
21 Marzo 2023
Matteo Mannucci
Matteo Mannucci
Owner MaMaStudiOs
Digital Designer, Full Stack Web Developer,
Dr. Informatica umanistica, Dr. Discipline Psicosociali, Poeta
Adoro la montagna dove mi piace trascorrere il mio tempo libero, facendo passeggiate
o correndo nei boschi, per seguire o tracciare nuovi percorsi

Potrebbe interessarti

Inizia la chat
1
Bisogno di aiuto?
Benvenuto in MaMaStudiOs
Ciao e benvenuto!
Posso esserti di aiuto?