Nel quotidiano tra addetti ai lavori e non, il termine “interfaccia” è molto utilizzato.
Un termine che riteniamo essere moderno e tecnologico, eppure il suo significato simbolico è antico migliaia di anni. Un totem (oggi anche digitale) non è appunto un’interfaccia?
Chi interroghiamo ogni giorno? Amazon esaudisce ogni nostro desiderio e Google non è forse il più grande totem dei nostri tempi? L’oracolo da interpellare in ogni momento del nostro vivere?
Come diceva il famoso psicoanalista Carl Gustav Jung gli dei sono scomparsi e si sono trasformati in malattia.
La malattia del nostro tempo è aver perso contatto con l’antico che riteniamo ad errore “vecchio”. Intelligenze artificiali e robot, mondi interattivi, esperienze immersive, interfacce sempre più sottili catturano la nostra psiche rendendola in molti contesti dipendente da uno schermo fattosi totem.
C’è chi demonizza e chi idolatra la tecnologica dei nostri tempi.
Reputo debba essere presa per quello che è: tecnologia è sempre prodotto umano e come tale genera solo strumenti, magnifici, bellissimi, unici, ma pur sempre strumenti.
Dal bastone usato da qualche lontano nostro parente per raccogliere dei frutti al robot, sempre di tecnologia stiamo parlando.
Matrix è governato e tenuto sotto controllo da macchine.
L’esser umano se rimane umano è molto di più di una macchina.⠀
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