Principi operativi dello User-centred design
Per una buona progettazione occorre tenere presenti i seguenti principi operativi:
Il principio dell’affordance
Una caratteristica fondamentale di tanti prodotti e oggetti che ci circondano, un termine che si riferisce a tutte quelle possibilità di azione che vengono proposte da parte dell’oggetto: inviti all’uso.
I significanti
Il ruolo delle etichette, dei pittogrammi, nel convogliare alcuni significati specifici a supporto dell’azione.
Il modello concettuale
Introduce il ruolo di quei modelli, di quelle immagini, di quei sistemi che si formano nella testa del progettista.
Mapping
Corrispondenza tra controlli e effettori, attraverso le corrispondenze possiamo controllare un determinato oggetto, es: corrispondenza tra il comando e il fornello.
Vincoli progettuali
Costituiscono delle barriere, degli impedimenti affinché si possano ridurre le possibilità di errore. es: un temperamatite il cui ingresso impedisce tutti quegli oggetti non destinati a essere temperati.
Feedback
Comportamento di ciascun sistema che informa quando la nostra azione è stata eseguita correttamente.
Visibilità
Principio di un sistema che racconta e rende immediatamente visibile il proprio stato.
More than human
Una riflessione legata al ruolo e all’impatto delle nuove tecnologie nel contesto dello UCD. Per IDEO occorre prima di tutto osservare un fenomeno, i bisogni degli utenti devono essere ascoltati per poi dare il via alla fase operativa di una soluzione attraverso tematiche di riferimento e valorizzazione di alcune opportunità di design. La fase conclusiva vede la prototipazione della soluzione progettuale e poi l’implementazione verso gli utenti e relativa validazione.
Questo approccio oggi è ancora sufficiente?
Oggi si sente la necessità di andare oltre UCD ecco che nasce l’approccio “More than human”, in tale ottica si ha un’apertura a tutte quelle possibilità che gli agenti artificiali possono sviluppare autonomamente attraverso algoritmi e sistemi di Machine Learning.
La necessità di andare oltre UCD è anche radicata dalla relazione tra gli oggetti le persone e gli ambienti in cui viviamo. Si stanno diffondendo sempre più macchine intelligenti che possono generare nuovi comportamenti emergenti non predetti dal progettista, abbiamo anche lo Human Centre Automation (automazione industriale integrata tra uomo e macchine), la sostenibilità, cambiamento climatico. In questi attuali scenari l’approccio UCD sembra ormai limitato.
Altri fenomeni sono la deriva demografica (l’invecchiamento delle popolazione in occidente e le giovani generazioni in Asia e in Africa), le diversità sociali, movimenti di merci e persone.
Vivere la complessità
A partire dalla possibilità di interazione uomo-macchina oggi possiamo riscontrare che l’essere umano si è abituato e ricerca un nuovo modo di essere soli, seppure insieme, ovvero insieme agli altri online, ma anche altrove, cercando di non perdersi niente, interagendo con Chatbot, un’illusione percettivo-interpretativa e altre macchine digitali.
Prima non conoscevamo il paradigma oggi noto della cyber-secutiry, interazioni complesse e non lineari tra componenti umani, tecnologiche e organizzative.
fonte uninettuno
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